giovedì 23 dicembre 2010

lunedì 13 dicembre 2010

... cercando la stella

Ieri pomeriggio alle 15 nella chiesa parrocchiale di San Gaudenzio a Crusinallo ho assistito ad un originalissimo concerto " ... cercando la stella" con l'organista ticinese Giovanni Galfetti, Carlo Bava il suonatore di ciaramella e M.Cristina Pasquali la voce narrante

 L'ingresso era libero e le offerte saranno donate all' A.I.S.M ( associazione italiana sclerosi multipla) di Gravellona Toce
Le musiche suonate erano celebri canti di Natale rivisti ed adattati alla tradizione locale delle valli ossolane ed una di loro, quella più bella ed originale, è una creazione dell'organista intitolata L'arbol, e dedicata al castagno, l'albero per eccellenza delle nostre montagne, che per tanti anni fu una importante fonte di cibo per i valligiani delle terre montane e lacustri
La ciaramella è uno strumento molto antico costruito in due pezzi che si uniscono, ad ancia doppia, per dare un suono bellissimo che penetra nel più profondo dell'anima umana e che dà sensazioni bellissime
Le ciaramelle di solito accompagnavano le zampogne ma il dottor Bava riesce ad estrarre dal suo strumento suoni veramente meravigliosi

martedì 7 dicembre 2010

La Thyssen Krupp 3 anni dopo

Non ho mai dimenticato la morte orribile dei sette operai  arsi vivi  in quel maledetto incendio scoppiato alle acciaierie della Thyssen Krupp di corso Regina Margherita a Torino tre anni fa mentre stavano svolgendo il loro turno di notte. Una tragedia resa ancora più atroce e crudele dalla morte lenta  a causa delle ustioni . Si  spensero l’uno dopo l’altro Giuseppe De Masi fu l’ultimo, ventiquattro giorni dopo il rogo, ed una lunga agonia a soli 26 anni,  come Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo e Rosario Rodinò.
In questi giorni di ricordi e di dolore a Torino è in corso  il  processo Thyssen che ha dato nuove regole per le morti bianche ed è una vera novità per l'ambiente giuridico italiano
Infatti è stato accusato di omicidio volontario Harald Espenhanh, l' amministratore delegato della ThyssenKrupp di Terni Questa ipotesi di reato non era mai stata imputata a un alto dirigente di azienda per un infortunio sul lavoro.
La requisitoria dei pubblici ministeri Raffaele Guariniello, Laura Longo e Francesca Traverso  si sta concludendo e, nei prossimi giorni, la parola passerà alle parti civili, compresi i sindacati di Fiom , Fim e Uilm come rappresentanti dei lavoratori. Non intendono infatti solo tutelare i colleghi  morti, ma anche quelli  che lavoravano nelle stesse condizioni e che avrebbero potuto trovarsi al posto dei sette operai bruciati vivi. Le condizioni in cui versava lo stabilimento in fase di chiusura - sporcizia, imperizia, abbandono, mancata osservanza delle norme e dei dispositivi antincendio - furono, secondo l’accusa, la causa dell’incendio. La ThyssenKrupp lo sapeva ma dirottò i soldi destinati alla sicurezza verso lo stabilimento di Terni visto che quello di corso Regina  era in dismissione.
I sindacati hanno firmato una lettera con la quale s’impegnano ad utilizzare i soldi dell’eventuale risarcimento danni per dare vita e finanziare progetti formativi destinati a lavoratori e rappresentanze sindacali affinché la  tragedia  dei caduti della Thyssen serva a migliorare la conoscenza e le condizioni lavorative dei loro colleghi ancora oggi in attività.  Il ricordo i sette operai della ThyssenKrupp  non deve far dimenticare   chi è rimasto, come i trenta lavoratori ancora in forza alla ThyssenKrupp di Torino. I sindacati sono ancora in attesa di un incontro richiesto a fine novembre agli assessori al Lavoro di Comune, Provincia e Regione in quanto il 31 dicembre scadrà  la loro cassintegrazione e , se non si troveranno altre soluzioni, per loro  resterà solo  la mobilità. E si dovranno aggiungere a tanti altri lavoratori piemontesi che in questo periodo così infelice sono senza un lavoro purtroppo

Daniel Baremboin

Giovedì sera della scorsa settimana sono andata a Milano al teatro alla  Scala per un bellissimo concerto strordinario di Daniel Baremboin al pianoforte con  quattro prime parti dell'orchestra del teatro scaligero, il flautista Davide Formisano, il clarinettista Fabrizio Meloni, Fabien Thouand all'oboe, e Gabriele Screpis al fagotto.
E' stata un'ora o poco più veramente indimenticabile perchè la bravura del maestro e dei 4 solisti ha reso unici i pezzi suonati
Domenica il Maestro, pianista e direttore d’orchestra di fama mondiale, dal 2006  Maestro Scaligero del Teatro alla Scala e direttore a vita dell’Orchestra Staatskapelle di Berlino,  è stato a Che tempo che fa e nel corso dell’intervista rilasciata a Fabio Fazio si è soffermato sull’importanza della cultura, tema di grande attualità in un momento in cui le proteste contro i tagli al settore culturale e dello spettacolo sono al centro delle cronache : “La discussione sui teatri musicali, sulle loro sovvenzioni, è molto importante. Forse è vero, come ha detto qualcuno, che con la cultura non si mangia, ma la cultura è quello che dà all’essere umano la sua qualità umana. La cultura non è soltanto estetica, ma anche etica. La cultura è dovere”
Oggi pomeriggio ho visto iniziare su Rai 5 La Valchiria di Richard Wagner che inaugurava la stagione lirica della Scala ed ho ascoltato con grande emozione il  discorso iniziale di Barenboim,  che a nome del teatro, prima dell’inno nazionale, è uscito dalla buca e con un microfono in mano, in platea,  ha detto poche parole e soprattutto ha voluto leggere l’articolo 9 della Costituzione italiana : «Sono molto felice di dirigere ancora una volta alla Scala. Sono onorato di essere stato dichiarato maestro scaligero Per tale titolo e anche ai nomi dei colleghi che cantano, ballano e lavorano non solo qui ma in tutti i teatri, sono qui per dirvi a quale punto siamo profondamente preoccupati per il futuro della cultura nel paese e in Italia»...«La Repubblica  promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione»
Daniel Barenboim è nato a Buenos Aires nel 1942 ma nel 1952 si è trasferito con la sua famiglia in Israele. Ha iniziato  le sue prime lezioni di pianoforte con la madre a cinque anni , per poi proseguire gli studi musicali col padre  E' stato pianista e direttore d'orchestra nei più grandi teatri del mondo ma mi piace ricordarlo per un suo impegno molto particolare
Nel 1999 infatti con l’intellettuale palestinese Edward Said, scrittore e professore di letteratura comparata, ha fondato il workshop “West-Eastern Divan”, che ogni estate invita giovani musicisti d’Israele e dei Paesi Arabi a lavorare insieme in orchestra. Attraverso la comune esperienza musicale, il Workshop vuole creare un dialogo tra le diverse culture del vicino Oriente. Dagli inizi, hanno collaborato al Progetto, in qualità di insegnanti, anche i musicisti della Staatskapelle di Berlino. Nell’estate 2005 la West-Eastern Divan Orchestra ha tenuto a Ramallah (Palestina) un concerto di significato storico, trasmesso dalla televisione e registrato su DVD. Da qualche tempo Barenboim ha avviato anche un progetto per l’educazione musicale nei territori palestinesi, che comprende la fondazione di un asilo musicale e l’istituzione di un’orchestra giovanile palestinese. Nel 2002 Barenboim e Said sono stati premiati a Oviedo (Spagna) con il prestigioso “Príncipe de Asturias”, a riconoscimento del loro impegno per la pace.