venerdì 28 settembre 2012

Villa Taranto, un mese dopo

In queste immagini c'è Villa Taranto un mese dopo il tornado
La distruzione è passata sul Giardino ma anche a Villa San Remigio, sulla Castagnola e all'Isolino
 Dagli oltre 300 alberi abbattuti sono state prodotte oltre 500 tonnellate di legname, che sarà venduto
E' stato fatto un grande lavoro ma gli splendidi, enormi alberi antichi e le essenze esotiche finiranno in cippato per le stufe purtroppo
 Il Presidente del cda dell'ente dei Giardini botanici è ottimista ed è convinto che si riuscirà a riaprire anche l'anno prossimo il 19 marzo, come al solito.
Un grazie a tutti gli esperti ed ai lavoratori che con tanto impegno e professionalità hanno già fatto un grande lavoro di recupero del più bel giardino botanico italiano
“Un bel giardino non ha bisogno di essere grande, ma deve essere la realizzazione del vostro sogno anche se è largo un paio di metri quadrati e si trova su un balcone”.
Così diceva il Capitano Neil Mc Eacharn che creò questi meravigliosi giardini.
Tra le piante presenti prima del tornado alcune erano uniche in Europa ed si erano acclimatate dopo un  lungo lavoro,  in una splendida cornice di bellezza, fra il lago Maggiore e i monti del VCO.
Nel 1931, il Capitano Scozzese Mc Eacharn   acquistò la proprietà dalla Marchesa di Sant’Elia per trasformarla in un  giardino all’inglese  Le tappe della creazione dei nuovi giardini ebbero diverse fasi lavorative, fino al 1940.
Molte migliaia di piante, importate da ogni parte del mondo, costituirono collezioni rarissime. Tra le opere più significative c sono la “Valletta”, realizzata dopo imponenti lavori di scavo; l’impianto d’irrigazione, la cui acqua viene pompata direttamente dal lago in un capace serbatoio e quindi irradiata in ogni angolo della proprietà; i “Giardini terrazzati”, con le loro cascatelle, la piscina, le vasche per ninfee e fior di loto; il “Giardino d’inverno” ed il “Giardino palustre”; fontane ornamentali e giochi d’acqua. Realizzato  il “suo” giardino, che chiamò Villa Taranto, in memoria di un suo antenato, il Maresciallo McDonald, nominato Duca di Taranto da Napoleone, il Capitano volle che il significato dell’opera  venisse proiettato nel tempo e, con  squisita generosità, donò la proprietà allo Stato Italiano esprimendo il desiderio che la sua opera avesse continuità nel futuro.
Ad agosto il patrimonio botanico dei Giardini di Villa Taranto era vastissimo: comprendeva circa 1.000 piante non autoctone e circa 20.000 varietà e specie di particolare valenza botanica. La Villa San Remigio non è più visitabile  perchè è sede della Prefettura della  Provincia del Verbano - Cusio - Ossola.
Dal 1952 i Giardini sono aperti al pubblico, da Aprile ad Ottobre, e l’afflusso dei visitatori supera  le 150.000 unità all' anno. Dall’Australia, dalle Americhe, dall’Europa, da ogni parte, numerosi gruppi di studiosi e di appassionati, raggiungono Villa Taranto, attirati dall’interessante raccolta botanica e dalla perfetta organizzazione . Durante la stagione di apertura, dal 25 Aprile al 1 Maggio, tutti gli anni, ha luogo la  “Festa del Tulipano
 Al Capitano Neil Mc Eacharn, morto il 18 aprile 1964, e le cui spoglie mortali riposano ora - unitamente a quelle della famiglia del suo Amministratore dott. Antonio Cappelletto - in una Cappella - Mausoleo appositamente costruita nei giardini, è subentrato, nell’onerosa opera di manutenzione del compendio, l’Ente Giardini Botanici Villa Taranto “Cap. Neil Mc Eacharn”, col preciso scopo di conservare all’Italia e a tutto il mondo questo impareggiabile gioiello di botanica e di bellezze naturali.
Visitando i Giardini, dalla romantica Valletta alla distesa delle Eriche, dalle serre con la “Victoria cruziana” ai viali di Azalee, Aceri, Rododendri e Camelie, dai giardini delle Dalie, con oltre 300 varietà, ai mille colori delle fioriture autunnali, sullo sfondo dei Giardini all’Italiana, Villa Taranto  ha sempre regalato  " indimenticabili immagini della sua sempre rinnovata bellezza." come è scritto nella storia del Giardino nel sito omonimo
Io spero che si potrà presto tornare a rivedere questo luogo magnifico che io amo tantissimo ( http://www.pupazzipensieri.it/it/aux_16.php ) anche se purtroppo tante sue piante meravigliose non ci saranno più
 

Tra pioggia e vento ...

Il 25 agosto, la sera del tornado a Verbania,  Omegna si era salvata ma nella serata di mercoledì dopo la grandine e la pioggia sono arrivati venti fortissimi e  piogge violente che hanno portato paura e angoscia per ore 
E' stato terribile restare  in casa  nel buio della notte, con l'ansia per i rumori di fuori, per le raffiche sempre più forti e violente che non cessavano mai, per l'acqua che si mischiava a tutto il resto ...
Ieri mattina quando sono uscita alle 7 e mezzo c'erano rami e foglie in giro per il giardino e sulla strada; anche in centro a Omegna, più tardi, gli operatori del ConserVco hanno raccolto foglie e quant'altro era stato portato in giro dalla tempesta
In queste immagini che ho trovato ne La Stampa online c' è tutto lo sconvolgimento di una provincia bellissima che in poche ore ha visto passare un'altra volta un maltempo inusuale che ha devastato il territorio nel peggior modo possibile
 

domenica 2 settembre 2012

Il Cardinale Martini

Lunghe folle stanno rendendo omaggio in queste ore alla salma del Cardinale Carlo Maria  Martini nel Duomo di Milano
Era nato a Torino ed era stato un gesuita che sapeva comunicare, molto amato ed apprezzato dalla gente comune
Poco più di un mese fa aveva celebrato nell’oratorio di Chiesa, a Formazza, i 60 anni di sacerdozio.   Affetto dal morbo di Parkinson,  da quattro estati aveva scelto l’Ossola per trascorrere brevi periodi di vacanza in montagna,  nella  casa delle suore di santa Giovanna Antida, nella frazione di Chiesa.   Venerdì 13 aveva celebrato davanti a una quindicina di persone l’anniversario di ordinazione. 
Nell’occasione la comunità di Formazza gli aveva regalato  un’icona slava e un libro sulla storia del paese.
Negli anni passati, quando godeva di una salute migliore, era solito uscire presto, anche alle 5, per concedersi momenti di solitudine e di preghiera. «Amava la val Formazza perché trovava un ambiente raccolto e la montagna aiutava la meditazione» ha  spiegato don Aldo Re.
 

Maxi sequestro di pietre preziose

Tra le notizie d la Stampa Vco degli ultimi giorni questa è stata sicuramente una delle più curiose:
" Smeraldi e rubini, ma anche altre pietre di valore, erano nascoste nel bagaglio di un anonimo passeggero che dalla Svizzera stava raggiungendo Milano. I preziosi sono stati sequestrati e per lo straniero è scattata la denuncia di contrabbando: impossibile al momento stabilire il valore preciso perché la merce sequestrata viene analizzata durante queste ore dagli esperti.
I controlli sono stati eseguiti dai funzionari della dogana del Verbano Cusio Ossola, supportati dagli uomini della Finanza di Domodossola."
 Gli evasori di solito portano i soldi in Svizzera mentre al confine si sequestra la droga che arriva in Italia, ma ultimamente sui treni internazionali passa anche molto altro, a quanto pare, di illegale ...
Chissà dove andranno poi le pietre preziose sequestrate ?

La tromba d'aria a Verbania

La scorsa settimana, dopo diverse giornate di caldo afoso eccessivo, sono arrivati i temporali serali e le piogge rinfrescanti, che hanno portato un po' di sollievo alle piante ed ai fiori del giardino riarsi e bruciati dal calore del sole.
Purtroppo però sabato 25 nel tardo pomeriggio il cielo si è oscurato e nuvole plumbee e nere  hanno cominciato a scaricare una massa d'acqua impressionante e violenta. Il nubifragio è durato un paio d'ore ma Omegna si è salvata dalla tromba d'aria che ha invece colpito il Verbano e l'isola Bella .
E' stato veramente triste leggere del disastro di Villa Taranto, con gli alberi sradicati a centinaia, e di Villa San Remigio, ma anche vedere le immagini dei danni apportati ai tetti delle case o ai libri ed ai documenti dell'Archivio
Gli esperti dell’Istituto degli ecosistemi del  Cnr di Pallanza hanno successivamente fornito una fotografia del tornado che ha colpito Verbania. Il picco del vento registrato dalla stazione meteorologica dell’Istituto situata in largo Tonolli, sul lungolago di Pallanza, s’è riscontrato alle 19,58 di sabato, con 108 km/h.
Analizzando i danni avvenuti nelle altre zone di Pallanza e la tipologia del fenomeno, si è rilevato  invece che il picco è transitato ad alcune centinaia di metri di distanza dalla stazione meteorologica, con caratteristiche di tornado tra F1 e F2 della scala Fujita con punte di velocità del vento comprese tra 150 e 180 km/h.
Nei due minuti successivi al picco di vento sono caduti 11,2 mm di pioggia (che ha poi avuto un altro picco circa 40 minuti più tardi) e complessivamente 77 mm di pioggia in meno due ore: un record. La temperatura è scesa di colpo di 12° C.